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domenica 25 settembre 2011

Città fantasma: le più spettrali del mondo (Parte due)

ROSCIGNO VECCHIA (CAMPANIA)
Nel cuore del Parco Nazionale del Cilento, a pochi chilometri da splendide località di mare come Acciaroli, Palinuro o Marina di Camerota, c'è una breccia spazio-temporale facilissima da varcare. Parliamo di quella che ti porta a Roscigno Vecchia, 28 km a ovest di Teggiano in provincia di Salerno. All'inizio del Novecento, alcune frane improvvise che minacciavano il centro abitato costrinsero gli abitanti ad abbandonare in fretta le loro case. Eccellente testimonianza di architettura rurale, la maggior parte delle abitazioni in pietra è visibile ancora oggi, così come è possibile ammirare la chiesa e la piazza centrale - tutti simboli fantasma di quella che fu una prospera comunità.

TAMERZA (TUNISIA)
Nel sud della Tunisia, a pochi chilometri dal sofisticato comfort di Tozeur, ti aspetta la cadente fotogenia del vecchio villaggio di Tamerza, cinto da mura e situato grossomodo 1 km a est dal nuovo abitato (un moderno insediamento privo di particolari attrattive). Adagiato su un crinale lungo la sponda meridionale dello Oued Horchane, il vecchio villaggio di Tamerza deve parte del proprio fascino alla posizione in cui sorge, sullo sfondo di un'impervia catena montuosa. Una curiosità: pare che l'acqua che sgorga dalle alture contribuisca a creare i datteri migliori di tutta la Tunisia. A voi il verdetto.

BHANGARH (RAJASTHAN)
Nel Rajasthan orientale, nei pressi della Sariska Tiger Reserve, sorge questa città fantasma ben conservata che si dice sia infestata dagli spiriti. Fu fondata nel 1631 da Madho Singh e giunse a contare ben 10.000 abitazioni ma fu abbandonata all'improvviso per motivi che restano misteriosi. A te la scelta se dare credito alla versione più diffusa, secondo la quale un mago si sarebbe innamorato della regina e, non corrisposto, avrebbe maledetto la città. Oggi gli edifici, situati in un magnifico contesto rurale, sono stati quasi tutti restaurati, mentre templi e chhatri (cenotafi) suggestivi punteggiano la zona circostante.

HASHIMA (GIAPPONE)
Quest'isola detta anche Gunkanshima ("nave da battaglia" in giapponese, perché la sua forma ricorda quella di un piccolo incrociatore da guerra) è stata tra i protagonisti dell'industrializzazione nipponica a cavallo tra il XIX e il XX secolo. Nel 1890 fu acquistata dalla Mitsubishi e trasformata in centro di estrazione mineraria, con tanto di edifici in cemento (che da lontano assomigliano al ponte di comando della nave) destinati a ospitare la forza lavoro spesso prelevata con la forza da altri paesi asiatici. Non è un posto allegro, quest'isola, si è capito: però i suoi edifici ormai abbandonati e la sua aria lugubre sono la testimonianza di un pezzo di storia del Sol Levante.

OCHATE (SPAGNA)
Dopo tutto questo parlare di fantasmi, è giusto finire con un omaggio ai fenomeni paranormali. Il mondo è pieno di luoghi legati ad avvistamenti di UFO e altri oggetti volanti non bene identificati, ma pochi hanno il magnetismo di Ochate, un paesino nella comunità autonoma di Castiglia-Lèon che attira sempre più appassionati e avvistatori da tutto il mondo. Pare che le apparizioni siano iniziate negli anni Ottanta, guarda caso in concomitanza con un articolo su Ochate apparso su una seguita (almeno in Spagna) rivista di ufologia, Mundo Desconocido. Nessuno è ancora riuscito a spiegare, però, perché gli UFO abbiamo scelto proprio questo luogo disabitato per le proprie apparizioni. Ochate, infatti, si è spopolata inesorabilmente tra XIX e XX secolo, c'è chi dice a causa di misteriose epidemie, chi per naturali migrazioni verso aree economicamente meno depresse.

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FONTE| Lonely Planet Italia

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