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venerdì 6 aprile 2012

Consigli di viaggio per chi ha intolleranze alimentari

Sperimentare nuovi sapori è sicuramente una delle gioie più grandi in un viaggio, ma là fuori c'è una marea di viaggiatori che deve informarsi esattamente su cosa ha nel piatto prima di assaggiarlo. Quelli che tra noi hanno allergie o intolleranze alimentari soffrono gli stessi disagi dei vegetariani e dei vegani in viaggio, con l'ulteriore paura di rischiare di star male se mangiano la cosa sbagliata.

Da viaggiatrice celiaca quale sono (il che significa niente grano, orzo, segale e, sì, niente croissant), ho usato molto spesso il linguaggio dei segni in ristoranti e supermercati. Per non parlare dell'esame attento delle liste degli ingredienti, l'uso furtivo del dizionario nei caffè, o la rabbia tenuta a freno nel vedere i pasti insipidi che ti presentano in aereo.

Ma seguire una dieta speciale non ha smorzato il mio appetito per i viaggi. Ed ho trovato cuochi esperti e comprensivi in tutto il mondo che hanno preparato nasi goreng (Malaysia), pizze (Italia) e pierogi (Polonia) senza glutine e che non hanno ceduto alla tentazione di mettere quella cialda tutta grano sul mio gelato (davvero troppi paesi per tenerne il conto). Quindi non scoraggiarti se tu o il tuo compagno di viaggio dovete evitare alcuni alimenti. Queste otto dritte mi hanno permesso di ficcare il naso in ogni angolo del mondo senza correre rischi; un'alimentazione attenta talvolta nasconde dei vantaggi che potrebbero sorprenderti.

1. Preparati alle delusioni in volo
Se hai crocettato la casella per le esigenze alimentari per i pasti in aereo, il volo potrebbe riservarti un insipido banchetto. Ho visto passeggeri mangiare panini con il bacon, mentre l'alternativa senza glutine era una mela avvolta da pellicola trasparente. Fino a quando le compagnie aeree non ravviveranno i loro menu per chi ha particolari esigenze alimentari, dovrai viaggiare preparato. Portati degli spuntini di riserva per il viaggio (avendo cura di controllare le norme di importazione, in modo da non superare i limiti con alimenti non consentiti), e nascondi alcune scorte d'emergenza per i momenti in cui non sei a terra.
2. Conosci il tuo nemico
Un po' di ricerche sulla cucina locale ti indicheranno le 'zone pericolose', che si tratti di un gruppo di alimenti da evitare (latticini, glutine) o di un allergene più specifico (come alcuni tipi di frutta a guscio, soia, gamberetti, uova). Ogni piatto al curry è condito con olio di arachidi? I cibi vengono infarinati prima della frittura? Armati delle giuste domande: nell'Asia sud-orientale le insalate sono spesso condite con crema di gamberetti, gli chef francesi tendono ad aggiungere beaucoup de burro e molti piatti dell'Europa orientale sono cosparsi di pezzetti di bacon nascosti. Potresti dover essere esplicito quando chiedi gli ingredienti che il cuoco usa d'abitudine.
3. E conosci il tuo corpo
Solo tu puoi sapere se una briciola del tuo 'nemico' ti fa stare solo un po' male o se ti trascina in una lotta tra la vita e la morte. Se il ricovero in ospedale è necessario quando mangi la cosa sbagliata, diventa estremamente importante informare la compagnia aerea, ricercare ristoranti (su siti come Allergy Eats), munirsi di un'adeguata quantità di medicinali per la tua allergia (ed avere un certificato medico se hai un autoiniettore di epinefrina) e conoscere i numeri di emergenza locali. Pernotta in appartamenti o ostelli che hanno la cucina, se hai necessità di preparare i tuoi pasti. E quando vai in giro per la città, porta con te una tessera su cui sono scritte le tue abitudini alimentari: una spiegazione tradotta delle proprie esigenze è la manna dal cielo per i celiaci, gli intolleranti al lattosio e per chi soffre di allergie. Ma assicurati che la tessera arrivi alla persona che si occupa di preparare il tuo piatto, non solo ai camerieri. Mi è capitato non poche volte che il cameriere, talmente scocciato dalle mie richieste, arrivasse a dire che il ristorante non aveva nulla da offrirmi, ma non appena la tessera arrivava nelle mani dello chef, uscivo dal ristorante con la pancia piena.
4. Trova un compagno di viaggio comprensivo
"Non so cosa farei se non potessi mangiare i latticini!", sospira il tuo compagno di viaggio, tra un boccone e l'altro di cremosa zuppa inglese. Trattieniti dallo spiaccicargli la faccia nel dessert, e mettiti in viaggio con qualcuno che ti capisca. Qualcuno che non si lamenti delle molte tappe per esaminare i menu fuori dai ristoranti, che non si allontani con imbarazzo mentre interroghi il cameriere o che non ti istighi a sfidare il pericolo, mettendo a rischio la tua salute. (Ma all'estremo opposto, non vorrai neanche metterti al tavolo con qualcuno che diventi paladino della tua causa al punto da essere maleducato con i camerieri).
5. Chiedi prima di ordinare da bere
Non c'è niente di più imbarazzante di un cameriere con la puzza sotto il naso che ti dice che non può portarti null'altro che un'insalatina, dopo aver stappato quella costosa bottiglia di Pinot. Informati prima, in modo da poter uscire dal ristorante senza imbarazzo, se non hanno niente che tu possa mangiare (o se il loro atteggiamento non ti convince). Ma cerca di capire che le tue richieste potrebbero andare al di là del loro atteggiamento comprensivo: ogni paese ha un diverso livello di conoscenza sulle intolleranze alimentari e le allergie. Alcuni ristoranti potrebbero essere talmente spaventati all'idea che tu tiri le cuoia all'improvviso per servirti anche solo un piatto, altri, invece, penseranno che sei solo un cliente esigente. Sfodera sempre un bel sorriso per mettere in chiaro che non stai rifiutando i piatti della cucina locale, ma stai semplicemente chiedendo un aiuto per assaggiarli senza correre rischi
6. Gioisci delle vittorie
Ti capiterà anche di avere qualche shock in viaggio: stentavo a crederci quando in Portogallo ho trovato una bottiglia d'acqua che era stata 'irrobustita' con il frumento. Ma sperimenterai anche fantastiche sorprese. Pensavo che sarebbe stato difficile evitare gli impasti a base di grano in Australia, la patria delle torte - ma quasi ogni panetteria sembrava essere provvista di dolci senza glutine. La gente, poi, mi ha preso in simpatia quando ho detto di essermi imbarcata nell'avventura di trovare alimenti senza frumento nella patria spirituale della pizza e della pasta, ma l'Italia si è rivelata uno dei posti più confortevoli in cui ho viaggiato, per l'incredibile flessibilità dei caffé e delle farmacie piene zeppe di impasti, pane e pasta privi di glutine. (Non volevo più tornare a casa).
7. Apprezza i menu che offrono prodotti preparati sul momento
Coloro che soffrono di intolleranze alimentari non sono particolarmente apprezzati da molti ristoranti, perché i nostri piatti spesso devono essere preparati in una pentola a parte: scocciatura per lo chef, ma grande soddisfazione per te che dai un'occhiata dal tuo piatto fumante al tiepido buffet o al tegame pieno di zuppa grumosa in stile 'vecchi tempi' degli altri clienti.
8. Sfrutta al massimo i rapporti umani
Viaggiare avendo un'intolleranza alimentare, certo, è una scocciatura. Ma ti aprirà anche delle porte che non ti aspetti: semplici e vivaci conversazioni con venditori ambulanti amanti del cibo, scambi di battute appassionati con lo chef, la cui figlia ha un allergia o gentili vecchiette che ti fanno da guida nel supermercato locale. E gli abbracci di non pochi chef mi hanno fatto capire che, in fondo, non tutti i mali vengono per nuocere.

FONTE| Anita Isalska, autrice Lonely Planet

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