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lunedì 9 aprile 2012

Roma: Crypta Balbi

Cominciamo la visita seguendo un percorso lungo il quale sono stati disposti dei pannelli riportanti delle informazioni storiche.
teatro di Pompeo: costruito da Pompeo Magno nel 55 a.C., fu il primo teatro di Roma. Ci venne poi aggiunto un tempio dedicato a Venere.
Tempio di Marcello: venne iniziato da Giulio Cesare, venne poi concluso da Augusto.
Teatro Balbo: costruito nel 13 a.C. era il più piccolo dei tre teatri. Balbo era un generale spagnolo, banchiere ed amico di Augusto. Balbo costruì il teatro con il bottino della vittoria sui Garmanti. Venne distrutto da un incendio durante il regno di Tito (circa nel 79 a.C.) e restaurato forse da Domiziano.
Crypta: comprende lo spazio retrostante il teatro di Balbo. Il nome "crypta" deriva dal greco e significa "nascosto". Probabilmente in epoca romana aveva un altro nome.
Nell80 d.C, Domiziano aggiunge affianco alla crypta la Porticus Minucia Frumentaria, usata per le donazioni di grano dei cittadini.
Nel corso dei secoli, vi si sono insediate varie attività. Nel V secolo d.C. c'era un'officina del vetro nell'Esedra, mentre in età carolingia venne costruita una calcarea per la fusione dei marmi.
Il teatro originale era costruito con muri in travertino e tufo con uno zoccolo in marmo. Oggi non possiamo più vedere il teatro nella sua interezza per via degli edifici costruiti utilizzando parte delle rovine. Nel VI secolo d.C., con la caduta dell'impero Romano, gli spazi del teatro erano stati abbandonati ed erano usati come luoghi di sepoltura dai ceti sociali più bassi.
Dall'altro lato del muro (uscendo dalla crypta) si vedono i lavori di restauro della Porticus Minucia frumentaria di cui si conserva solo la fondazione ed il primo blocco di travertino dei muri; essa non è allineata al teatro ma ad altri edifici già esistenti. Si vedono i resti di un condotto viario che andava dal campidoglio fino a campo de' Fiori: si tratta di via delle botteghe oscure..
Tra il teatro e la Porticus Minucia venne costruito un edificio su più altezze; in uno dei livelli è stato ritrovato uno strato di cocciopesto che ne fa ipotizzare l'utilizzo di come condotto per l'acquedotto dell'acquamarcia e al di sotto si trova il passaggio per le acque scure. Le strutture voltate sono di epoca successiva, relative a cantine cinquecentesche.
Si arriva alla fondazione di una torre medievale di un palazzo costruito forse tra l' XI e il XII secolo e che si affacciava su via delle botteghe oscure.
Vediamo un bollo laterizio su uno dei blocchi di travertino un "blocco laterizio". I blocchi laterizi erano una sorta di marchio dei blocchi usati per i palazzi e che serviva per capire da chi venivano fatti.
Esedra: spazio semicircolare che si trova esattamente opposto al teatro. Il muro è del II secolo d.C..
Per delimitare lo spazio dove poi venne costruita una latrina, dove è stato ritrovato un forno per la fusione della calce, venne posizionato un mosaico sul pavimento.
tra il VII e l'VIII secolo, questa diventa zona di scarico: proprio qui vennero ritrovati piatti, vasi, monete ed oggetti vari.
Dall'esedra si arriva ad una specie di sottoscala. Li accanto ci sono due palazzi, uno dei quali è già stato svuotato dagli oggetti che ci vennero buttati Il piano terra era un ambiente pubblico e i piani superiori erano invece degli ambienti privati. Dal piano terra sono state recuperate molte monete di piccolo taglio del V/VI secolo e sempre al piano terra è presente un bancone con segni di bruciatura: questo fa pensare che questo spazio fosse adibito a taverna. Nel muro si può vedere la stratificazione delle varie costruzioni.
Si vedono, infine, i resti di un mitreo (tempio dedicato all'adorazione di Mitra).
La struttura centrale nello spazio aperto tra il teatro e l'esedra era, nell'VIII secolo, il convento di Santa Maria Domnine Rose che poi venne trasformato nella Chiesa di Santa Caterina dei funari, dove venivano aiutate ptrostitute e zitelle.

Per tutto il tempo della nostra visita c'è stato un micio che ci ha seguiti per tutto il tragitto dall'uscita dalla crypta alla fine della visita cercando carezze, miagolando e svelandoci tutti i passaggi che noi non potevamo vedere (in quanto lui scendeva da un buco nel pavimento per risbucare da un altro qualche metro più avanti).

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