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martedì 30 giugno 2015

Conoscere Pistoia

Pistoia offre tanto per i bambini e tanto anche per gli adulti. Oggi vi porto in giro per alcuni luoghi adatti agli adulti e, in piccola parte, anche ai bambini. Iniziamo da Villa Garzoni, a Collodi, di cui abbiamo visitato lo splendido giardino.
Giardino di Villa Garzoni: scalinataVenne costruita nel 1640 ed è il primo esempio di giardino all'italiana (tanto che venne preso come esempio per il giardino di Versailles e della Reggia di Caserta). Facciamo un giro per il giardino, dove i giardinieri si stavano occupando delle piante, e devo ammettere che la scalinata, dal disegno molto interessante, mi ha ricordato molto quella del Mostiero do Bom Jesus di Braga, in Portogallo. Molti sono gli animali che vivono il giardino: cigni, pavoni ed anatre nel giardino (mi sarebbe piaciuto vedere i pavoni, oltre che sentirne il verso molto particolare, lo ammetto). In una serra a loro dedicata troviamo anche le farfalle: vi si trovano specie originarie delle zone tropicali ed equatoriali (anche se non tutte) e si tratta, tra le specie esistenti, delle più grandi e colorate; all'interno della serra è stato ovviamente ricreato un ambiente tropicale, ricordatevene se passate anche da qua! Tutte le farfalle arrivano qui come crisalidi e, infatti, si trovano sia farfalle che volano in giro per la serra o che mangiano, sia molte crisalidi in spazi a loro dedicati. Ammetto che, non avendole mai viste, un po' (abbastanza, anzi) mi hanno impressionata! State molto attenti a dove mettete i piedi perché molte piccole farfalle si posano per terra e rischiate di camminarci sopra (ve lo dico perché stava capitando proprio a me perché non le avevo assolutamente notate e per fortuna sono stata avvisata per tempo). Se pensate di passare sia di qua che dal parco di Pinocchio ricordate che c'è il biglietto cumulativo. Abbiamo pranzato al ristorante della villa (dopo essere andati a visitare anche il parco di Pinocchio, poco distante) e devo ammettere che è stato un pranzo niente male!
[Il ristorante è accanto alla villa, ci si entra anche dal giardino. da quello che ho visto ci si possono organizzare anche matrimoni]
In questi due giorni, prima il sabato pomeriggio (dopo la visita al giardino zoologico) e poi la domenica mattina, abbiamo visitato due vivai e questo mi ha fatto scoprire quanto la zona di Pistoia sia importante in questo senso. Il Vivaio Mati 1909, vivaio "di famiglia", dedica tanto spazio a grandi e piccoli con i corsi dell'Accademia del giardino ed i centri estivi per i ragazzi. Sempre del vivaio è il ristorante agrituristico "Toscana Fair" (ristorante agrituristico significa che il 70% dei prodotti che vengono utilizzati devono essere toscani). La domenica mattina abbiamo visitato il Vivaio Tesi, il maggiore vivaio della zona di Pistoia (e d'Italia). Non vendono a privati, ma esclusivamente all'ingrosso, ma comunque è possibile organizzarsi per una visita "turistica" al vivaio (decisamente bello grande, direi!!!).
La domenica mattina, dopo la visita al vivaio Tesi,  verso le 11 andiamo a vedere il Fregio Robbiano che si trova ad ornare la facciata dell'Ospedale del Ceppo. Il fregio si chiama "Robbiano" perché realizzato dalla famiglia Della Robbia (che avevamo già incontrato a dicembre, in Terre di Siena, durante la visita a Radicofani)
Fregio Robbianoe l'ospedale si chiama "del ceppo" perché, secondo la leggenda, nel 1277 la Madonna apparve a due pistoiesi e disse loro di costruire un ospedale dove si trovava un ceppo morto in fiore. Ammetto che, questo, è stato per me uno dei pezzi forti del tour perché è un importante pezzo dell'arte del passato. Dalla piazza antistante l'ospedale non lo si vede perché coperto dalle impalcature che stanno usando per restaurarlo e per le visite guidate a cui sarà possibile partecipare fino al 31 agosto 2015. La signora che ci ha fatto da guida ci ha spiegato tutto nel minimo dettaglio, in maniera decisamente esaustiva e mi è piaciuto molto ascoltare la storia (anche e soprattutto di Pistoia, città che non conoscevo). [Un grazie speciale va a Discover Pistoia, che ha fatto si che potessimo condividere le foto del fregio]
Alla scoperta della Pistoia sotterraneaLa visita più interessante in assoluto, per me, è stata, comunque, quella che ci hanno riservato per la fine del tour la domenica subito dopo pranzo. Ritorniamo all'ospedale del Ceppo dove andiamo a visitare il teatro anatomico più piccolo del mondo. Fu un teatro anatomico attivo ed utilizzato dal 1785 al 1844, quando le scuole di medicina non vennero "soppiantate dalla facoltà universitarie di medicina". In realtà, comunque, la destinazione principale di questo ritorno all'ospedale (oggi non più in uso) era la visita alla Pistoia sotterranea. Il percorso che seguiamo è quello che, una volta, seguiva il percorso del torrente Brana che venne interrato quando venne costruita la terza cinta muraria per difendere la città di Pistoia.
Alla scoperta della Pistoia sotterranea Passiamo sotto diversi edifici dell'ospedale stesso, passiamo davanti un frantoio ed al Mulino Beccaccini: si tratta di un mulino battibecco costruito nel 1833 e rimasto in uso fino agli anni '40. In circa 40 minuti arriviamo alla fine di questo tratto sotterraneo (quello oggi percorribile) uscendo al di fuori del perimetro dell'ospedale. Come vi dicevo poco sopra, questa è stata la visita che mi ha più intrigata: mi piace lo scoprire anche cosa c'è nei "sotterranei delle città",  su cosa si reggono i palazzi di oggi e cosa accadeva una volta nelle viscere delle città, quelle viscere che oggi ignoriamo, ma sono sempre lì pronte a svelarci i loro segreti (e poi bisogna anche ammettere che, col caldo, lì sotto si stava proprio bene!). Esiste un biglietto cumulativo per il fregio più la Pistoia sotterranea (quando esiste questo tipo di biglietto, personalmente e ovviamente, lo consiglio sempre), entrambe le visite sono guidate e si passa sempre e comunque dall'Ospedale (quindi non potete sbagliarvi)

venerdì 26 giugno 2015

Letteratura di viaggio: "viaggi" di Michael Crichton

Eccoci di nuovo al nostro appuntamento mensile sulla letteratura di viaggio! Oggi, come da titolo del post, vi parlo del libro "viaggi" di Michael Crichton (la mente della serie televisiva di grande successo "ER medici in prima linea"). Devo ammettere che, quando l'ho comprato, lo avevo immaginato diverso, mi aspettavo (come per ogni altro libro) i racconti dei luoghi visitati dall'autore. Invece, al contrario degli altri libri, questo è stato molto più introspettivo: passata la prima parte abbastanza noiosa riguardo i suoi studi in medicina (da qui, immagino, le conoscenze che ha messo in ER), il libro diventa un racconto della sua vita attraverso i suoi viaggi e la sua vita di tutti i giorni (a casa, con le fidanzate e le sedute di meditazione).
"viaggi" di Michael Crichton
 Si legge in maniera abbastanza veloce, peccato che i capitoli in cui racconta della sua vita "a casa", ad esempio quelli riguardo la meditazione, siano a tratti noiosi, anche se necessari al libro (che potremmo definirlo un viaggio interiore lungo 416 pagine). Se lo consiglio? Si, decisamente si!
Ci sono, nell'ultimo capitolo, un paio di passaggi che mi hanno colpita, forse perché in parte ci ritrovo anche me stessa, ed ho deciso di riportarveli qua per concludere il post di oggi:
"[...]non avevo viaggiato con l'intenzione di scoprire altro all'infuori di me stesso. E il vero significato di tutti i miei viaggi non era ciò che ero giunto a credere o no sul mondo, ma quanto avevo appreso su me stesso. Se ripenso ai miei viaggi, vi scopro un desiderio quasi ossessivo di esperienze attraverso cui accrescere la mia coscienza di me. Avevo bisogno di esperienze nuove per continuare a scuotermi.[...]"
[...] "quando le cose andavano male, la mia vita non funzionava, salivo su un aereo e andavo lontano. Non tanto per fuggire i miei problemi quanto per assumere un punto di vista differente. Scoprii che era un buon sistema. Tornavo alla mia vita di ogni giorno provvisto di un nuovo equilibrio interiore.[...]"

mercoledì 24 giugno 2015

Salina: il racconto del soggiorno

Santa Marina: la strada dei negoziChe Salina mi fosse piaciuta meno di Stromboli ve lo avevo già raccontato, nel post su informazioni ed idee riguardo l'isola, quindi ora voglio raccontarvi qualcosa del mio soggiorno, di come ho passato i 3 giorni (anzi 2 e mezzo) sull'isola prima di ritornare a casa.
Da Stromboli, col battello veloce, siamo arrivati a Santa Marina in un'ora circa di navigazione ed abbiamo iniziato il nostro giro "di ambientamento" passeggiando lungo la strada principale. Qui ci sono diversi negozietti più o meno grandi, più o meno interessanti (se come me avete la necessità di trovare qualcosina da riportare a casa come regalino per la famiglia potete provare a dare un'occhiata lungo questa strada. Personalmente non vi ho trovato nulla di davvero interessante e che attirasse la mia attenzione al punto da prenderlo come pensierino). Il primo giro dell'isola lo abbiamo fatto intorno alle 3 del pomeriggio e, forse a causa dei molti negozi (di qualsiasi genere) chiusi,  Santa Marina li per li non ci ha appassionati più di tanto (recuperando comunque un minimo nei giorni successivi). Oltre alla chiesetta che "chiude" la piazza principale e qualche angolo suggestivo che si apre sul panorama non c'è molto altro da vedere per quanto riguarda monumenti e musei. A parte questo, la cosa che si nota è la quantità di gatti molto socievoli che girano per le strade di questa frazione: ammetto di essermi divertita in particolare con un micio che, per qualche minuto, ha anche deciso di diventare la mia ombra.
Santa Marina: Noto subito la differenza con le spiagge di Stromboli, la quasi totale assenza di sabbia a favore dei sassi (ve ne avevo parlato nel post che vi ricordavo all'inizio di questo).  La lunga passeggiata pedonale del lungomare mi ha sicuramente aiutata ad apprezzare almeno un po' queste spiagge (preferisco quelle di sabbia, almeno non mi faccio male ai piedi ad ogni passo che faccio). Comunque amando io il mare, non ho ovviamente resistito a farmi almeno un mini bagno al ("quasi") tramonto del primo giorno che abbiamo passato qui a Salina. L'isola è composta da varie frazioni raggiungibili tutte grazie ad un servizio di autobus. Noi iniziamo a scoprirle (quasi) tutte l'unico giorno intero che passiamo sull'isola e iniziamo con il paesino di Malfa, dove dobbiamo fermarci per aspettare l'autobus per proseguire il nostro giro di "conoscenza dell'isola".
Malfa: vista sul porticciolo Questa paesino dell'isola si trova in collina, circa 100 metri sopra il livello del mare (quindi se volete farvi vacanza di mare non prendete alloggio qui) ed occupa circa un terzo dell'isola. Giriamo sulla piazza principale, dove fermano anche gli autobus e si trova anche la chiesa, facciamo una passeggiata per le sue stradine e poi ci fermiamo al bar in piazza, molto vivo e vissuto sia dagli abitanti che dai turisti che passano di qua prima di andare altrove, proprio come noi che siamo passati da qua per prendere l'autobus che ci ha poi portati (in circa 20 minuti di viaggio) fino alla piccola, anzi piccolissima, frazione di Pollara. Questa frazione di Salina è famosa per due motivi: il primo è che qui si trova la villa usata come set per il film "il postino" di Troisi e il secondo è
Pollara: il panorama andando verso il mare la sua bellissima spiaggia (che però, attualmente, non è raggiungibile a causa di una frana che ha reso inagibile la strada che vi arriva). Qui troverete ancora meno che a Malfa e Santa Marina e l'unica attività commerciale è il bar L'Oasi che il proprietario Alessandro cura con molta passione per quattro mesi l'anno (quelli della stagione estiva). La sua storia ci ha colpiti molto: ci ha raccontato di quanto si impegni e di come (e quanto) si sia ingegnato perché il suo lavoro funzioni, anche vendendo le foto che lui stesso scatta (sempre al bar, esposte in uno stand apposito); ci ha raccontato che si occupa lui stesso di pulire il tratto di strada antistante il bar (motivo per cui, ci ha detto Alessandro, il comune non manda più gli spazzini a pulire la strada);
Pollara: riflessi sul mare ci ha spiegato che non è detto che riesca a guadagnare abbastanza, in quei quattro mesi, per riuscire a vivere tutto l'anno e il fatto di lavorare così poco non gli permette di riuscire ad avere una sua casa (per lui e la fidanzata); ci ha colpiti, tutto questo, vedendo la passione che, nonostante tutto, mette nel suo lavoro. Ammetto che la sua storia mi ha colpito molto, forse perché abbiamo pochi anni di differenza e la sua situazione di difficoltà per certe cose assomiglia molto alla mia. A parte tutto, comunque, se pensavate di venire fino qua per farvi un bagno non disperate a causa della frana: potete comunque andare a farvi il bagno, seguendo le indicazioni (i cartelli li ha fatti sempre Alessandro) si arriva ad una "spiaggia" formata da una discesa per barche che si unisce ad una zona di scogli. Potete anche affittare dei materassini e farvi portare dei panini sempre grazie ad Alessandro (c'è un ragazzo del suo bar sempre li, potete chiedere a lui). Ricordatevi, quando siete qui, gli orari degli autobus per evitare che passi anche l'ultimo e non riusciate quindi a tornare indietro.
L'ultimo giorno, quello del rientro, cogliamo l'occasione della nostra partenza dal porto di Rinella per visitare anche questa minuscola frazione dell'isola di Salina.
Rinella: panorama dalla spiaggiaAnche qui non ci sono monumenti da visitare, ma piccoli vicoli che ricordano la Grecia (anche se meno del resto dell'isola), tantissimi gatti che guardano curiosi i turisti ed un mare semplicemente splendido in cui farsi il bagno, o quantomeno bagnarsi i piedi in attesa del traghetto (come abbiamo fatto noi). La spiaggia del porto è tutta sotto il sole, quindi vi consiglio vivamente di avere a portata di mano la protezione solare, gli occhiali da sole ed una cappellino. Noi siamo arrivati qui la mattina poco prima di pranzo (ah, il bus ferma proprio al porto, accanto la biglietteria) e non posso che ringraziare ancora il ragazzo della biglietteria del porto che ci ha fatto la gentilezza di tenere i nostri bagagli per il tempo di cui abbiamo avuto bisogno di lasciarli: non ci sono depositi e, ovviamente, loro non sono tenuti a fare da deposito! Valutate quindi molto bene come organizzarvi, a che ora prendere il pullman per arrivare qui, non solo in base all'orario di partenza del traghetto, ma anche in base a questo aspetto organizzativo!
Vi lascio con qualche altra foto dell'isola.

Rinella: villa nella natura


Rinella: aliscafo in arrivo


Gatti di Rinella


Tramonto dal traghetto

domenica 21 giugno 2015

Stromboli: una mattinata passata in barca

Uno dei modi per scoprire Stromboli è fare un'escursione in barca intorno all'isola. Ci sono varie compagnie (tutte molto piccole e in effetti "compagnie" forse è un parolone) che portano in giro i turisti: il prezzo, almeno per il giro dell'isola, è sempre di 25 euro per tutte le compagnie mentre cambia il tipo di barca che utilizzano (gommone o barche più o meno grandi).
"L'uomo che dorme"Noi, dalle 10:30 alle 13:00 circa, il nostro giro lo abbiamo fatto con Antonio, un simpaticissimo signore strombazzano che ci ha anche raccontato tante cose sull'isola. [Se, in caso di visita con guida, siete quel tipo di persone che cercano solo le informazioni strettamente indispensabili e niente di più allora non andate con lui (anche se è davvero un peccato!) e non credete a chi vi dirà che quella barca non va bene per le foto solo per attirarvi così che scegliate loro per l'escursione]. Partiti dal piccolo molo passiamo davanti "l'uomo che dorme", una "bomba di lava" che si è raffreddata al contatto con l'acqua del Tirreno chiamata così perché assomiglia ad un uomo sdraiato ("che dorme"). Poco più avanti troviamo l'antica sciara lungo cui, una volta, scendeva la lava che usciva dal vulcano durante le sue eruzioni.  Più l'escursione va avanti più sono rimasta stupita dal colore dell'acqua cristallina intorno all'isola, colore che raramente ho visto viaggiando per il mondo negli anni.
Ginostra: il paesino Arriviamo quindi a Ginostra, una piccola frazione dell'isola che è possibile raggiungere solo ed esclusivamente via mare. Qui gli abitanti sono pochissimi, cosa che si nota girando per le sue stradine e Antonio ci ha raccontato che qui ci sono solo 29 residenti ed una sola bambina [ho provato ad immedesimarmi in quest'unica bimba e non sono riuscita ad immaginarmi come possa essere vivere al posto suo]. Troviamo un piccolo bar (l'unico che abbiamo visto nei dintorni) e ci fermiamo, insieme anche agli altri in escursione con noi, a prendere una granita... Serve dire quanto fosse buona??? Mentre eravamo la, a goderci l'ombra e la granita, mi (/ci) è capitato di ascoltare la conversazione di alcuni abitanti di Ginostra e, in particolare, una signora che parlava di turisti e spazzatura, turisti che sporcano buttando le sigarette per strada anziché nei cestini... Posso dirvi che, mentre tornavamo alla barca, ho visto un solo cestino, al piccolo porto di Ginostra? Do perfettamente ragione alla signora, ma sarei voluta tornare a chiederle dove pensava che si potesse buttare la spazzatura e come un turista poteva fare (a meno che non siano degli stolti maleducati, se gli dai i mezzi vedi che la spazzatura non la lasciano per strada... O almeno, questo è il mio pensiero). Risaliti in barca continuiamo il giro dell'isola, che vista dal mare mi è sembrata molto diversa, e ormai siamo quasi a metà del giro (e non abbiamo rimesso piede a terra fino alla fine del giro).
Sciara di fuoco vista dal mare Passiamo davanti la Sciara di fuoco: vi ricordate l'ultimo post su Stromboli in cui vi raccontavo e consigliavo di arrivare fino all'osservatorio ed osservarla da lì perché era bellissima? Ecco, vista dal mare è anche meglio! Le uniche due differenze sono che dal mare non sentite il suo borbottio (vederla in entrambe le situazioni sarebbe il massimo, se potete) e, se possibile, si nota ancora di più il fumo che, costantemente, esce dal cratere del vulcano. Vedere come il vulcano è vivo e segnala sempre e costantemente questa sua presenza e vitalità è impressionante (o almeno lo è stato per me nei 4 giorni che passati sull'isola). Nella zona di mare che si trova proprio davanti la sciara si ampre un profondo canyon sottomarino.
Strombolicchio visto dal mare La "tappa finale" è stato lo Strombolicchio, il grosso scoglio che si trova davanti l'isola. Visto da vicino è ancora più grande, imponente ed impressionante che visto comodamente seduti sulla spiaggia. Sapevate che, in realtà, lo Strombolicchio è più antico dell'isola di Stromboli? Antonio ci ha raccontato che lo Strombolicchio è nato i milione di anni fa, mentre l'isola "solo" 100mila! In cima si trova un faro dove ha vissuto  un guardiano, se non ricordo male, fino a metà degli anni '60 e veniva rifornito di viveri e beni di varia necessità con l'uso una carrucola che andava a gas. Il faro lo si vede da lontano (e dal traghetto) e questa carrucola è visibile avvicinandosi con le barche (non so se tutti vi portano a vederla, ma dubito che la saltino perché è sicuramente un pezzo interessante della storia dell'isola e di ciò che la circonda).
Arrivati qua Antonio ha fermato la barca dandoci la possibilità di farci un bel bagno rinfrescante prima di ritornare a terra.
Vorrei concludere il post con una riflessione su un fatto di cui ho sentito parlare Antonio con uno dei nostri compagni di gita (mi sa che alla fine lo odierete per quante volte l'ho nominato): Antonio raccontava che a Stromboli, negli ultimi anni, chi si occupa di turismo (ristoranti, alberghi, chi fa escursioni) punta più ai turisti singoli che spendono, ma poi probabilmente non tornano, piuttosto che ai turisti "normali" che con prezzi più bassi ed accessibili potrebbero decidere di ritornare più volte a fare le vacanze a Stromboli. Non sta a me, ovviamente, decidere la strategia turistica migliore per Stromboli e gli strombolani, ma credo che Stromboli sia uno di quei posti che dovrebbero essere accessibili a quanto più persone possibili (e sarebbe capace di invogliarli a tornare già solo con la sua bellezza naturale).

giovedì 18 giugno 2015

Pistoia, Pinocchio e i bambini

Pistoia non l'avevo ancora mai vista, nonostante la Toscana io l'abbia girata un bel po'. Lo scorso fine settimana, da venerdì 12 a domenica 14 giugno, ho avuto la possibilità di vederla e conoscere la zona grazie al blogtour "#ipinocchietti" (ringrazio ancora tantissimo sia il consorzio turistico di Pistoia che Armando Alibrandi dalla Gazzetta di Pistoia per l'invito). L'aspetto più importante di questo fine settimana era quello del cosa si può fare con i bambini a Pistoia e dintorni e oggi, anche se solitamente non scrivo di viaggi con i bambini (ditelo che non ve ne eravate ancora accorti :P) voglio parlarvi proprio di questo aspetto della città e di due luoghi in particolare.
Parco di Pinocchio
Iniziamo dal Parco di Pinocchio, che si trova a Collodi (per prezzi ed orari vi rimando al sito ufficiale del parco), e che io avevo visitato da bambina, quando mamma mi ci portò durante una delle nostre vacanze in Toscana. Devo ammettere che ne avevo un ricordo diverso, forse crescendo l'ho "modificato a modo mio" o forse, più semplicemente e più probabilmente, mente ed occhi da adulta me lo hanno fatto vedere in modo diverso. Davanti a me vedevo, nel frattempo, i bambini (soprattutto quelli più piccoli, come il "patato" di Francesca del blog "patatofriendly", divertirsi come matti tra le giostre, i giochi, gli spettacoli di marionette e la scoperta dei personaggio della storia di Pinocchio (a quanto pare, nel nostro gruppo, ha avuto molto successo la balena).
Parco di Pinocchio: le giostre Come vi dicevo all'inizio, all'interno del parco ci sono anche dei giochi che tutti possono usare: una volta pagato il biglietto d'ingresso, i bambini possono giocare con i Giochi di Geppetto, composti da strutture in legno e divertirsi sulle giostre antiche, costruite prima del 1950, restaurate e rese funzionanti di nuovo; come "giochi per tutti", adulti compresi, troviamo poco distanti da quest'area, il "gioco dell'oca di Pinocchio", realizzato con piastrelle di ceramica dipinta a mano da Eugenio Taccini e dove si gioca in prima persona facendo da pedine per se stessi.
Credo che questo parco sia veramente un posto dove torniamo tutti un po' bambini.
Zoo di Pistoia: lemuriProseguiamo con il Giardino zoologico inaugurato da Raffaello Galardini, grande appassionato di natura ed animali, il 19 aprile 1970. La sua dedizione ed i continui investimenti gli hanno permesso di vincere la scommessa dando vita ad una struttura istituzionale sostenuta economicamente solo dai visitatori.
zoo privato che si mantiene grazie ai biglietti d'ingresso e ad altre attività come i centri estivi per i bambini. Chiamarlo semplicemente "zoo" o "giardino zoologico", però, credo sia estremamente riduttivo! Qui l'attenzione agli animali e ad un loro (eventuale) recupero (per qualsiasi loro problema) viene prima di qualsiasi altra cosa. Non voglio "farti divertire guardando animali chiusi nelle loro grandi gabbie", ma farti comprendere gli animali ed il loro mondo e proprio per questo mi sono dovuta ricredere sull'idea che avevo degli zoo, che vedevo come luoghi "dove stare a guardare animali chiusi dentro delle gabbie (più o meno grandi)". L'impegno del giardino, oltre che appunto insegnare il rispetto per la natura e gli animali, è quello di prendersi cura delle specie presenti all'interno dello zoo stesso ed è impegnato in programmi internazionali di conservazione degli animali minacciati di estinzione (EEP European Endangered Species Programmes) in collaborazione con il network degli zoo europei.
Zoo di Pistoia: i (dolcissimi) suricatiNella zona degli elefanti e delle giraffe si trovano delle macchinette col cibo che, per 0,20 euro, "a porzione", è possibile dare agli animali e i bambini si divertivano tantissimo soprattutto con le giraffe, che allungavano la loro lingua lunghissima per farsi dare il cibo (e anche io e  Elisa, devo ammetterlo, ci siamo divertite a tornare bambine ed a dare da mangiare sia alle giraffe che all'elefante).
Gli animali che si trovano qui non sono stati presi dalla natura "per essere messi in mostra", ma o sono nati qua oppure sono "presi in prestito" (Cito dal loro sito: [...]"I trasferimenti seguono progetti per la salvaguardia delle specie minacciate o programmi di collaborazione tra zoo."[...]). Noi tutti ci siamo emozionati durante la visita proprio per tutti questi aspetti e la cura e la passione che lo staff mette nel suo lavoro.
Pistoia per i bambini, comunque, non è soltanto questo: il vivaio Mati 1909 organizza laboratori per i bambini e il suo ristorante ha un menù dedicato ai più piccoli. Rimanendo sempre in città, per i bimbi troviamo anche i parchi giochi come il "giardino volante" In più, tutti i ristoranti dove siamo andati a mangiare ci hanno detto che per i più piccoli hanno un menù dedicato.
Siete mai stati a Pistoia con i vostri bambini? Come vi siete trovati?

lunedì 15 giugno 2015

Stromboli e la sua magia

Devo ammettere che questo post non è stato semplice scriverlo. Le informazioni utili ve le ho già scritte durante la vacanza, quindi oggi vorrei raccontarvi l'isola, la mia esperienza, come l'ho vissuta io. Perché è stato difficile scrivere questo post? Perché non volevo fosse solo puramente descrittivo, del tipo "fai questo, questo e quest'altro ancora" e basta, ma vorrei trasmettere anche (e forse soprattutto) le mie sensazioni. Comunque bando alle chiacchiere e via al racconto (sperando di non annoiarvi troppo). Stromboli è un'isola piccol(issim)a e decisamente molto particolare. Come tutte le Eolie è di origine vulcanica, origine che ci viene ricordata dal suo vulcano sempre attivo: c'è sempre un pennacchio di fumo che esce dal cratere e c'è sempre un perenne borbottio di fondo che, in certi momenti, mette anche un po' d'ansia.
AtteseIl porto, nella zona di Scari dove noi arriviamo alle 6:30 del mattino, è un unico molo solitario adatto, però, a "tutti i tipi di navi passeggeri" (navi da crociera escluse, ovviamente). All'arrivo dei primi traghetti, l'isola si sta ancora svegliando, in giro vediamo tanti turisti decisamente assonnati, appena arrivati o in attesa di tornare a casa e queste prime ore del mattino sono probabilmente le migliori per fare amicizia con l'isola (e si, anche per fare colazione! Per nostra fortuna l'unico bar "nei dintorni più vicini al porto" è gestito dal proprietario dell'hotel dove abbiamo soggiornato e, quindi, abbiamo fatto colazione anche se il bar non era ancora ufficialmente aperto al pubblico). La "spiaggia" si allunga vicino al molo, sia da un lato che dall'altro, e la cosa bella è che nonostante questo, nonostante la marea di barche dalle più disparate dimensioni che girano qua, l'acqua è sempre cristallina e trasparente e non si vedono, o almeno non in maniera lampante, segni di inquinamento. Ricordate che comunque l'acqua del mare di Stromboli è abbastanza freddina, almeno per i più freddolosi come la sottoscritta! Se siete appassionati di abbronzatura ricordate che dal lato di Ficogrande c'è l'alba ed a seconda di quanto vi allontanate dal molo (andando verso destra voltandogli le spalle) avrete il sole per maggior tempo.
Chiesa in piazza L'esplorazione dell'isola, per quanto riguarda le parti raggiungibili a piedi (la frazione di Ginostra è raggiungibile solo via mare) non richiede molto tempo, bisogna dirlo, ma le cose da scoprire, i piccoli scorci in cui "inciampare" e di cui innamorarsi sono sempre e comunque tanti. Incamminatevi per le sue stradine, dal porto fino alla piazza "centrale", allungatevi fino a Piscità e lasciatevi incantare dai colori dei tramonti spettacolari che potete godervi da quella zona dell'isola (da Ficogrande si vede l'alba). Una delle prime cose che ho notato, e che mi ha colpita molto, è che le case sono (quasi tutte) degli stessi colori di quelle di isole greche come Santorini e Mykonos e quindi Stromboli, da questo punto di vista (e solo questo!) me le ha ricordate molto (in senso positivo).
La sciara di fuoco C'è la possibilità di fare trekking per arrivare fino al cratere del vulcano (diverse compagnie organizzano escursioni e alcune prevedono la notte passata fuori), ma per farlo dovete essere attrezzati (dei negozi affittano l'attrezzatura, ma personalmente mi fido poco di scarpe usate da altre persone); noi abbiamo scelto di arrivare, da soli, fino all'osservatorio proprio per mancanza di attrezzatura (non avevamo pensato di fare l'escursione, volevamo una vacanza rilassante): si tratta di un punto d'osservazione che si trova a circa 190 metri d'altitudine, poco distante dal ristorante "l'osservatorio" e raggiungibile percorrendo un sentiero lungo cui dovete stare attenti a dove mettete i piedi perché rischiate di scivolare e farvi male! Va da se che ciabattine e sandali sono sconsigliati, ma per arrivare qui non avrete bisogno di grandi attrezzature. Si vede, anche se solo lateralmente, la Sciara di fuoco, lo "scivolo" che la lava si è creata per scendere lungo il versante del vulcano fino ad arrivare al mare. Vi consiglio molto di fare questa passeggiata, nonostante il caldo e la fatica, perché ne sarete ripagati, sono sicura che la vista finale piacerà davvero tanto anche a voi (o almeno spero), come è piaciuta moltissimo a me.
Edera strombolana Scoprite i panorami di Stromboli e prendeteci confidenza durante le prime ore per poi andare a scoprire l'isola ed i suoi angoli con molta calma. Gli angoli nascosti sono tanti nonostante l'isola sia decisamente piccola, non abbiate fretta di scoprirli tutti insieme "per togliervi il pensiero"!! I "monumenti" sono solo due chiese, piccoline, aperte la mattina e le raggiungete facilmente a piedi. Prendete il ritmo lento dell'isola, non andate mai di corsa, (ho sentito una ragazza dire che anche gli strombolani, alle volte, sembrano essere sempre in vacanza) e prendete confidenza anche con gli animali che sono un po' i padroni dell'isola: tra cani curiosoni e dolcissimi ed i gatti che trovate a sonnecchiare in giro per Stromboli vi assicuro che la popolazione animale è decisamente ben nutrita (o almeno più nutrita di quanto io immaginassi). Vivetela sulla spiaggia, conoscendo il suo splendido mare ed anche la sua tranquillità.  Come vedete non ci sono moltissime cose da vedere oltre la natura ed il mare e le escursioni via terra e via mare (vi parlerò, prossimamente, della nostra mattinata in barca), ma non pensate di arrivare qua ed annoiarvi.
Un posto che mi dispiace non aver visitato è "la libreria sull'isola": si tratta di una piccola libreria che non è solo libreria, ovviamente incentrata su Stromboli, ma anche luogo di incontri ed eventi, dive vengono anche organizzate proiezioni cinematografiche ed ha anche il suo piccolo "internet point".
Vi lascio qualche foto in più, sperando che possano affascinare anche voi e facciano venire anche a voi la voglia di scoprire questo luogo fantastico e fuori dal caos.
Luna rossa


Il cane "del paese"


Osservatorio vulcanologico


Vespa!

Gatto di paese


Posta e telegrafo


giovedì 11 giugno 2015

Salina: idee, opinioni ed informazioni utili

Santa Marina: il mare Con circa un'ora di viaggio in aliscafo veloce ci siamo spostati da Stromboli a Salina, dove abbiamo passato gli ultimi 4 giorni della nostra vacanza alle Isole Eolie. Dopo avervi parlato delle informazioni utili e delle mie opinioni/idee su Stromboli, oggi vi parlo dell'idea che mi sono fatta di Salina e di qualche informazione utile per chi vuole visitare (anche) quest'isola.
---> Devo dire che tra le due Salina è l'isola che mi è piaciuta di meno: per quanto sia comunque molto bella (e questo è innegabile) Stromboli rimane un'isola molto particolare. Salina, per certi aspetti, assomiglia a tante altre isole italiane che sono diventate luoghi di villeggiatura. Salina è sicuramente meno "luogo per vacanzieri chic".
---> A Salina, di origine vulcanica come tutte le Isole Eolie, la vegetazione sulle colline arriva fino in cima (al contrario di Stromboli dove, lungo i versanti del vulcano sempre attivo, la vegetazione si interrompe abbastanza bruscamente circa a metà);
---> A Salina possono girare le macchine, al contrario di Stromboli dove, come vi ho raccontato nel post scritto ancora in vacanza, al massimo si trovano appellar, macchine elettriche e motorini (quindi mezzi abbastanza piccoli da poter girare nelle stradine piccolissime dell'isola);
---> Al contrario di Stromboli qui c'è illuminazione pubblica per le strade! Quindi la sera è sicuramente più facile girare;
---> Salina, a differenza di Stromboli, ha un porto "vero" e non un semplice pontile attrezzato per l'attracco di navi e traghetti di tutte le dimensioni (anche quelli grandi che viaggiano durante la notte);
---> Le spiagge, qui, sono quasi solo di sassi e scogli (a Stromboli è più semplice trovare tratti di sabbia). Se preferite spiagge solo ed esclusivamente sabbiose Salina non fa per voi! Potete ovviare al "problema scogli e sassi in mare" con le scarpine da scoglio o da barca (ho visto una signora con le scarpe da barca e sembrava non avere problemi, per questo vi suggerisco anche questa alternativa);
---> La vita serale, anche a Salina, è praticamente pari a zero o quasi. Forse, anzi quasi sicuramente, questo aspetto è dovuto al fatto che è solo inizio giugno e, quindi, probabilmente il problema è che non è ancora alta stagione;
---> Salina è sicuramente più economica rispetto a Stromboli;
---> Visto che qui possono girare le macchine è sicuramente utile avere un proprio mezzo di trasporto (o affittarne uno). La benzina, comunque, non è affatto economica, visto che l'unico benzinaio che ho visto la vendeva a 1,848 euro al litro. A Santa marina c'è una agenzia che affitta macchine e motorini ed ho visto molti cartelli pubblicitari di agenzie che affittano mezzi di trasporto);
---> Se non volete avere "il peso" di un'auto da scarrozzare in giro non dovete preoccuparvi. Il consorzio C.O.T.R.I.L. gestisce il servizio di corriere che fanno praticamente il giro dell'isola. Gli orari si trovano alle fermate anche se bisogna ammettere che non è proprio immediato capirli! Gli orari dei giorni festivi dovevano "scadere" a fine maggio, ma non disperate perché sono ancora validi e comunque potete sempre chiedere agli autisti a che ora passa l'autobus successivo. Per arrivare a Pollara dovete scendere a Malfa e cambiare autobus;
---> Il biglietto dell'autobus ve lo fa l'autista quando salite (motivo per cui, spesso e volentieri, arrivano leggermente in ritardo rispetto all'orario segnalato). I costi sono variabili e dipendono dalla lunghezza della tratta che volete fare:
Santa Marina -> Malfa e Malfa -> Pollara 1,80 euro (ciascuna);
Pollara -> Santa Marina (biglietto unico, "scalo" sempre a Malfa) 2,40 euro (conviene, quindi, fare un biglietto unico);
Santa Marina -> Rinella: 2,70 euro a persona. Il più caro, ma si fa praticamente il giro dell'isola
;
---> Gli autisti degli autobus hanno una guida che definirei "sportiva". Se soffrite mal di macchina fate quindi attenzione (ve lo dico perché ha dato fastidio anche a me, che non soffro alcun mezzo di trasporto);

giovedì 4 giugno 2015

Idee ed informazioni su Stromboli

Se mi seguite sui social già saprete che, in questi giorni, sono a godermi il mare a Stromboli. Domani sarà l'ultimo giorno intero che passerò sull'isola, prima di spostarmi a Salina, e, anche se solitamente aspetto di tornare a casa prima di scrivere sul blog, stavolta ho deciso di condividere con voi le prime idee che mi sono fatta sull'isola, insieme ad alcune informazioni utili, prima del rientro.
---> Una delle prime cose che ho notato è l'assenza di cestini. Si trovano solo i secchi privati delle abitazioni e tanta spazzatura, in particolare bottiglie vuote (sia d'acqua che di birra) lasciate dove capita in giro per l'isola (tranne che nelle zone più chic) e la cosa non fa sicuramente una bella impressione sui visitatori;
---> Le case mi ricordano molto quelle di diverse isole greche, tutte bianche con infissi azzurri - blu. Questo mi è piaciuto molto: non mi riferisco alla somiglianza con le isole greche, quanto alla bellezza che questa scelta di colori conferisce all'intera isola di Stromboli;
---> Si può girare tutta l'isola, o quasi, a piedi senza dover usare alcun tipo di mezzo di locomozione e questo è sicuramente un punto a favore per quest'isoletta vulcanica;
---> Sono tutti sempre molto cortesi ed educati e tutti (o quasi) quelli che si incontrano girando salutano con aria felice ed educata. Questa è una cosa che, spesso, in giro per l'Italia si è persa col tempo: incrociare gente che ti saluta col sorriso senza chiederti altro che un saluto indietro e senza aspettarsi chissà quale favore indietro ti rende, secondo me, la giornata, o almeno qualche minuto,  migliore.
---> Gli unici mezzi di locomozione che ho visto in giro sono motorini,apecar e macchine elettriche tipo quelle che si trovano in giro per i campi da golf. Questo rende Stromboli sicuramente meno caotica e più vivibile rispetto a quelle città/isole strapiene di macchine che, oltre ad inquinare, portano solo tanto caos e rumore. Gli stessi taxi sono delle macchinine elettriche che quasi non fanno rumore (ed a prima vista quasi non avevo notato che si trattava di taxi!);
---> C'è quasi sempre un venticello fresco che rende più sopportabile la permanenza in spiaggia e, più in generale, sotto il sole. Si sta che è una bellezza!
---> Le spiagge sono di sassi e sabbia neri, di origine vulcanica. Questo rende le spiagge di Stromboli molto particolari, ma anche molto più calde del "normale"perché è maggiore il calore che la sabbia trattiene;
---> La scoperta di questo viaggio è stata che a Stromboli non esiste illuminazione pubblica lungo le strade! Me lo avevano detto, ma finchè non l'ho visto con i miei occhi ci credevo poco, pensavo che fosse una delle solite esaggerazioni all'italiana. Quando fa buio, i tratti di strata illuminati lo sono grazie alla luce di case private e locali come ristoranti e bar aperti fino a tarda sera;
---> L'acqua dei rubinetti non è potabile od è comunque sconsigliato berla. Cercate di avere sempre con voi una bottiglia d'acqua comprata all'alimentari per non rischiare di rovinari la vacanza per una cosa "scema";
---> Per quanto riguarda le escursioni, ce ne sono di vario tipo offerte da varie agenzie. Da valutare non è solo il prezzo, ovviamente, ma anche quello che vi offrono. Per le escursioni sul vulcano qualcuno propone escursione con pernottamento a 750 metri d'altitudine e altri solo la salita al cratere e ritorno in giornata, mentre per le escursioni intorno all'isola cambia la tipologia di imbarcazione utilizzata: quindi prima di farvi frenare, eventualmente, dal prezzo, studiatevi bene quello che vi viene offerto (io per un giro dell'isola di 2 ore e mezza con una barca piccola ma coperta ho pagato 20 euro un biglietto);
---> Se soffrite di mal di mare tenete sempre presente che il pomeriggio sale sempre un po' di vento e quindi cambiano le correnti ed il mare comincia ad essere meno calmo: valutate quindi la possibilità di fare un'escursione in barca la mattina (solitamente dalle 10:30 alle 13 circa) facendo colazione presto ed andare al mare solo nel pomeriggio

martedì 2 giugno 2015

Maggio visto da instagram

Sono in partenza per le Isole Eolie (partirò a pranzo per passare una settimana tra Stromboli e Salina), ma non per questo mi dimentico del nostro appuntamento di inizio mese col racconto del mese appena passato attraverso qualche scatto preso dal mio account instagram (ancora non mi seguite?? Che aspettate?)

Progetto "Big city life" per la riqualificazione di Tor Marancia, periferia di Roma
Roma: murales a Tor Marancia

Roma: murales a Tor Marancia

Roma: "guardiani curiosi" a Tor Marancia

Roma è sempre uno spettacolo magnifico e sa "(non) nascondere" gli angoli migliori. Non trovate anche voi?
Tramonto romano

Angoli di Roma


Londra: 5 giorni nella capitale inglese, in viaggio con zia
Londra: giardini all'italiana, Hyde park

Londra: The Shard

Londra: The Shard

Londra: Thames Barrier

Londra: Camden Town

Londra: navigando lungo il Regent Canal

Il lago di Fogliano, uno dei laghi costieri dell'Agro Pontino
Il lago di Fogliano

Il lago di Fogliano


Ricordi di Capo Passero, Sicilia
Spiaggia a Capo Passero


Ricordi del viaggio a New York di fine marzo, osservando Manhattan da Roosvelt Island
Ricordi di New York

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